Corpo Italiano di San Lazzaro

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Il Corpo Italiano di San Lazzaro in visita alla Chiesa di San Lazzaro in Borgo

16/4/2023

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Foto
​Questa mattina si è svolta una attività di trekking urbano nella riserva naturale di Monte Mario sulla rotta dei pellegrini della via Francigena, con sosta al Borgo San Lazzaro, lungo la via Trionfale. L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni LiberaMente, Gruppo biblioteca G.B., Insieme 17 APS, Muovi Municipio Roma I Centro in collaborazione con il Corpo Italiano di San Lazzaro – Gruppo Civitas Romae.
 
In questa occasione il Segretario Generale del Corpo Italiano di San Lazzaro Alexander Virgili, accompagnato dal Vice Capogruppo Claudio Giorgini ed il Capo Nucleo Roma Urbe Leonardo Maria Ruggeri Masini del Gruppo Civitas Romae del Corpo hanno visitato la Chiesa di San Lazzaro in Borgo.
 
La Chiesa di San Lazzaro in Borgo rappresenta per il Corpo Italiano di San Lazzaro e tutti i lazzariti un naturale punto di riferimento storico e tradizionale importante.
 
La piccola chiesa ai piedi di Monte Mario fu edificata nelle immediate vicinanze della via Trionfale, che rappresentava la parte finale dell’antica via Francigena, percorsa dai pellegrini che da nord si dirigevano verso San Pietro.
 
Conosciuta oggi col nome di San Lazzaro in Borgo o San Lazzaro dei lebbrosi, risale secondo la tradizione alla fine del XII secolo, quando un pellegrino francese guarito dalla lebbra fondò una chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena. Accanto alla chiesa esisteva una locanda, un “hospitale”, per pellegrini. Il cambiamento del nome si ebbe forse nel Quattrocento, dopo che l’ospizio era stato trasformato in un lazzaretto, considerato il primo in Italia e in Europa.
 
La posizione della chiesa appena fuori le mura ne fece lo scenario anche per alcuni rituali che riguardavano il pontefice e la sede papale: alcune fonti raccontano che quando il nuovo papa si trovava fuori Roma al momento dell’elezione, sostava nella chiesetta e indossava qui i paramenti necessari prima di dirigersi verso San Pietro. E sempre qui i cardinali incontravano i messi dei Paesi stranieri.
 
La chiesa subì ingenti danni durante il Sacco di Roma del 1527 e venne restaurata un decennio dopo dal sacerdote francese Domenico Gallison, il cui nome (corrotto in Gargonza) è ricordato in una lapide a fianco dell’altare maggiore. A partire dai primi decenni del 1800 la chiesa e il lazzaretto annesso vennero abbandonati. Del lazzaretto non esiste oggi più traccia, mentre la chiesa è stata oggetto di restauri negli anni Settanta e all’inizio del 2000.
 
“La nostra intenzione” ha affermato il Segretario Generale Alexander Virgili “d’intento con il Gruppo di Roma del Corpo, è quella di promuovere la tutela e la valorizzazione di questa splendida chiesa che rappresenta per noi un luogo importante. Questa chiesa, legata al primo lazzaretto d’Europa, si trova al termine della via Francigena, sulla quale lavoriamo da anni attraverso il Gruppo di Roma in collaborazione con diverse amministrazioni comunali”.
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