Corpo Italiano di San Lazzaro

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20 anni dalla Conferenza Mondiale di Pechino
sul tema dei diritti della donna

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Expò: l'immagine di un Paese corrotto

   Le radici delle esposizioni universali sono radicate nel fertile terreno dell'ottocento e del novecento, dove nascevano come fiere commerciali e mostre scientifico-culturali. La prima esposizione a carattere nazionale fu realizzata in Francia, dopo la rivoluzione avvenuta nel 1789 per mostrare gli effetti positivi dovuti all'abbandono del regime monarchico. Fu l'esposizione universale avvenuta a Londra nel 1851 a dare il via alle altre che seguirono nel corso del tempo e che ebbero luogo in moltissime città quali Parigi, Vienna, New York, Philadelphia e Chicago. In queste città furono realizzati per l'occasione edifici imponenti, che raccolsero sia il consenso dei fruitori sia le critiche degli abitanti. Per questo motivo a Londra nell'esposizione del 1851 fu realizzato un edificio in vetro e acciaio completamente smontabile col nome di Crystal Palace che non danneggiò ne alterò in alcun modo il paesaggio londinese. Differente fu la situazione per l'esposizione universale di Parigi del 1889, dove fu costruita la Torre Eiffel, oggi simbolo della città, o l'esposizione del 1893 a Chicago dove fu costruita la prima ruota panoramica al mondo. L'Italia non ospitò mai esposizioni internazionali ma nel 1911 a Torino e a Roma ebbero luogo esposizioni scientifiche, industriali e artistiche a livello regionale.      Queste manifestazioni, bloccatesi durante le due guerre mondiali, ripresero il loro corso fino ad arrivare ai giorni nostri. L'Expo Milano 2015 si pone come finestra di dialogo della comunità internazionale per affrontare le problematiche legate al nutrimento dell’uomo e la salvaguardia della Terra.              Pur avendo un nobilissimo scopo, questa manifestazione non ha avuto un buon inizio a causa dello scandalo sugli appalti che ha visto coinvolte moltissime persone e mostrando l'esistenza di una cupola degli appalti. Non ha tardato ad arrivare l'invettiva di Grillo, che vede come unica soluzione la sospensione dei preparativi dell'Expo. Inoltre ha definito questa manifestazione come un ulteriore sperpero di denaro che andrà ulteriormente ad aggravare il bilancio statale e che lascerà un gran numero di strutture fatiscenti destinate a divenire vuoti urbani. Opposta è l'opinione del premier Renzi che vede nell'Expo una grande occasione di guadagno nonché un'opportunità di rivalsa per l'Italia. C'è da dire che nel corso del tempo noi italiani ci siamo dimostrati parecchio inclini a infangare e a rovinare la reputazione del nostro paese. Se solo riuscissimo ad impegnarci con la stessa foga per cercare di migliorare la situazione e per riscattare il nome della nostra nazione diventeremmo una potenza mondiale, capace di ribaltare l'intera situazione europea. L'unico ostacolo che contrasta la nostra rimonta siamo noi stessi, o meglio quei pochi individui che pensano solamente ad arricchirsi a discapito della povera gente e delle persone oneste.
                                                          
                                                                         Valentina Cotugno

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 (in aggiornamento)

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 29 maggio - Giornata dedicata alle truppe di pace dell'ONU
Per ricordare e ringraziare quanti, proveniendo da diversi Paesi, svolgono un importante  lavoro per ridurre gli scontri ed i conflitti armati.

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    Il riscaldamento globale

      Si è sovente sentito parlare di Riscaldamento Globale, ma di cosa si tratta?    Il Riscaldamento Globale è il fenomeno di innalzamento della temperatura superficiale del pianeta, con particolare riferimento alla atmosfera terrestre ed alle acque degli oceani.     Gran parte dell’aumento di temperatura è dovuto a cause naturali, come per esempio l’irraggiamento solare combinato con il naturale effetto serra dell’atmosfera, ma una parte importante del surriscaldamento è riconducibile alle attività umane quali l’utilizzo dei combustibili fossili, la deforestazione, l’allevamento e l’agricoltura.    Il problema sostanziale è che l’aumento anche solo di pochi decimi di grado nella temperatura atmosferica e superficiale è potenzialmente in grado di generare effetti deleteri per il Pianeta Terra.   Oggi sul pianeta vivono oltre sette miliardi di persone, una cifra mai registrata prima, ciò ha determinato consumi crescenti di energia, acqua, materie prime,la  necessità di disporre di prodotti alimentari a costi accettabili, ed allo stesso tempo ha prodotto emissioni crescenti di sostanze inquinanti, di rifiuti e di CO2, nonché alterazioni sempre più vaste degli ecosistemi.         Se ci pensiamo, sembra un cambiamento minimo ma in realtà non è cosi i rischi, infatti, sono potenzialmente enormi:
• Ritiro dei ghiacciai, scioglimento delle calotte polari con conseguente aumento del livello del mare, rispettivamente tra i 2 e i 6 metri, cosa che provocherebbe inondazioni e la scomparsa di molte isole.
•  Rallentamento,od arresto, della corrente Nord-atlantica, quella che contribuisce ad un clima temperato nell’Europa settentrionale. Se ciò si verificasse, avremmo un clima più freddo in parte dell’Europa a fronte della siccità in alcune regioni intertropicali.
•    Modifiche riguardo le piogge in alcune regioni, con conseguente aumento di numero e intensità di uragani  (ad esempio la tropicalizzazione del mar Mediterraneo).
•    Diminuzione del pH degli oceani, la conseguente acidificazione avrebbe disastrose conseguenze per gli organismi e quindi per l’ecosistema marino  (e la catena alimentare)
•    Estinzione di gran parte di specie vegetali ed animali.

  Riguardo quest’ultima conseguenza, un recente studio ha affermato che si estingueranno dal 18% al 35% tra specie vegetali ed animali nei prossimi 40 anni.           Circa gli effetti prima citati, ce ne sono altri che la Terra dovrebbe affrontare in caso di ulteriore Riscaldamento Globale. Questi ultimi riguardano l’uomo in prima persona:
•  Aumento della diffusione di alcune malattie  (in particolare malaria e dengue, entrambe potenzialmente mortali e già in aumento negli ultimi tre decenni)
•   L’innalzamento dei mari intaccherebbe le scorte di acqua dolce
•  I raccolti agricoli dell’Africa sub-sahariana peggiorerebbero notevolmente a causa della temperatura, così come quella delle zone boreali colpite da  variazioni meteorologiche
•  Migrazioni di massa nel caso in cui terre ora abitate divenissero inabitabili
•   Trasformazione delle rotte commerciali.

  Insomma, il Riscaldamento Globale è un problema grave ed attuale, ma ognuno di noi, anche con piccoli gesti quotidiani, può dare il proprio contributo per cercare di limitare gli sprechi energetici e prevenire i rischi possibili.    Ad esempio si può:
•  Sostituire le lampadine a incandescenza con le lampadine fluorescenti  (le lampade fluorescenti compatte usano il 60% di energia in meno rispetto ai classici bulbi a incandescenza)
• Installare un termostato programmabile  (I termostati mantengono un bilancio tra aria calda ed aria fredda)
•  Pulire o sostituire i filtri della cappa del condizionatore  (in questo modo si ha un risparmio di circa 163 chili circa, di anidride carbonica ogni anno)
• Acquistare apparecchiature ad alta efficienza energetica  (es.: uso di elettrodomestici di classe A)
•    Spegnere le luci quando si esce
•    Usare le batterie ricaricabili invece delle pile usa e getta
•    Sbrinare regolarmente i vecchi frigoriferi ed i congelatori
•    Non tenere per lungo tempo il frigo aperto
•    Riciclare i rifiuti organici
·     Limitare l’uso eccessivo di autoveicoli che usano derivati dal petrolio

   Per contrastare il fenomeno del Surriscaldamento Globale, nel 1997 le Nazioni Unite hanno concordato il Protocollo di Kyoto, mediante il quale, 160 nazioni si sono impegnate alla riduzione di almeno il 5% delle emissioni inquinanti.  Successivamente, nel 2008 , l’ Unione Europea ha proposto una serie di misure in tema di energie rinnovabili e cambiamenti climatici.  In altre parole tutto Il Pianeta Terra e noi cittadini in prima persona dobbiamo armarci di buona volontà per contrastare questo problema e salvaguardare le future generazioni da ciò che, se si rimane inerti, potrebbe causare la fine del Mondo.

                                                                                          Roberta  Girardi


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